L'IMPRESA DI DIVENTARE GRANDI
Recensione per Librarsi Liberi a cura di Gianni Faccin
Abbiamo letto e riletto Io e Te di Niccolò Ammaniti (ed. Einaudi), testo disponibile presso la nostra libroteca. Si tratta di un libro pubblicato nel 2010 dall’autore del più famoso Io non ho paura.
Esso accoglie un racconto breve e intenso nell’ambito di quel caleidoscopio che è l’adolescenza e di cui Ammaniti è veramente un impareggiabile ritrattista.
Ecco un passaggio preso dalla prima parte del testo (pagg. 36-37): Per qualche giorno ho tentato di dire a mamma che era una bugia, che avevo detto per scherzare, ma ogni volta che la vedevo così felice ed entusiasta, mi ritiravo sconfitto e con la sensazione di aver commesso un omicidio. Il problema non era dirle che mi ero inventato tutto e che nessuno mi aveva invitato da nessuna parte. Era umiliante, ma avrei potuto sopportarlo. Quello che non riuscivo a sopportare era la domanda che di sicuro sarebbe seguita. “Lorenzo, ma perché mi hai raccontato questa buglia?”
E a questa domanda non c’erano risposte. In camera, la notte, provavo a trovarne una.
“Perché …”
Ma era come se il cervello mi s’impuntasse contro un gradino.
“Perché sono un coglione”.
Questa era l’unica risposta che riuscivo a darmi. Ma sapevo che non bastava, sotto c’era qualcosa che non avevo voglia di sapere. E quindi, alla fine, mi sono lasciato trasportare dalla corrente e ho cominciato a crederci.
È avvincente il racconto che ci fa vivere, tra Cividale del Friuli e Roma, pensieri ed azioni di un giovane in cerca di sé. C’è un luogo: una cantina dimenticata; c’è una dinamica: una bugia innocente; c’è un progetto: la strampalata idea di immaginare una vacanza sulla neve standosene a casa; c’è anche l’imprevisto: l’arrivo di una sconosciuta che rompe ogni piano. Sotto traccia c’è lo scopo che è anche un mistero: il desiderio di diventare grandi che si presenta come un’ardua impresa.
Il protagonista, 14 anni, vive nel suo mondo, in alternativa al mondo esterno con le sue regole incomprensibili, con le sue contraddizioni e con i tanti fastidi inevitabili.
Sarà proprio l’arrivo della sconosciuta con la sua storia di perdizione e sofferenza a permettergli di abbandonare la maschera di adolescente difficile e strano e di buttarsi là fuori nel mondo, accettando il gioco caotico della vita vera.
Non c’è solo questo. C’è anche il tema dell’aiuto, dell’empatia, della solidarietà e di riconoscersi fratello di qualcuno, che proprio perché diverso, merita di essere compreso.
In definitiva, il libro, molto agile e scorrevole, veloce nelle sue 116 pagine, è consigliatissimo. Il linguaggio è semplice, diretto e coinvolgente. L’autore usa un metodo assai comunicativo e stimolante. Assolutamente da leggere.
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