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Rubrica digitale di consigli di lettura proposta da Librarsi Liberi

a cura di Gianni Faccin per Librarsi Liberi

In questi anni, e in particolare nel 2022 che si sta chiudendo, abbiamo sperimentato quello che non avremmo mai pensato potesse accadere vicino a casa nostra.

Sappiamo comunque, a onore del vero, che le pandemie e le guerre erano e sono presenti in molte parti del mondo, solo che spesso evitiamo di pensarci, quasi non ci riguardassero.

Non è così.

Noi, di sicuro, abbiamo provato e proviamo ancora senso di smarrimento, paura, sfiducia, rabbia. E molto altro.

Crediamo che proprio per questo sia importante farci gli auguri, e non soltanto per un buon anno nuovo, ma di un qualcosa che sia rigenerativo a tutti i livelli. Qualcosa che ci aiuti a stare meglio e a proseguire con nuova fiducia.

Ci servono autentici auguri di Buon Natale, un Natale che sia veramente sentito nel suo significato più profondo. Un Natale che ci aiuti a rigenerarci come donne e uomini, riscoprendo i valori che ci distinguono da sempre e che ci aiutano a dialogare mettendo al centro l’importanza della relazione umana.

Nello special number di dicembre proponiamo alcuni testi, che ci vengono segnalati dai nostri lettori, e che ci provocano profondamente.

Buon anno nuovo, ma soprattutto buon Natale a tutti.

TRACCE DI PROVOCAZIONE

E PACE IN TERRA?

di Eberhard Schockenhoff

Ed. Queriniana 2022

Il Natale come illusorio desiderio di pace, come consolatorio ansiolitico di fronte ai disordini del mondo? No.

Finché da qualche parte sulla terra c’è gente che subisce guerre, ingiustizie e persecuzioni, quel che celebriamo a Natale è solo un assaggio. Soltanto se prestiamo voce a quanti sono messi a tacere da violenza, intimidazione e oppressione, manteniamo viva la provocazione che viene dal Natale, festa dell’amore di Dio.

Ci riguarda sicuramente quanto avviene in Europa centrale, ma anche quanto avviene in queste settimane in Iran…

TRACCE DI SPERANZA

DISCESE DAL CIELO

di Gisbert Greshake

Ed. Queriniana 2022

A fronte della progressiva perdita di significato religioso del Natale, il noto teologo Gisbert Greshake riscopre la solennità dell’incarnazione di Dio come festa dell’avvicinarsi di Dio al mondo.

Le sue stimolanti riflessioni pongono in risalto la rilevanza di questo evento che riguarda ogni individuo oggi: la fede ci apre infatti a una nuova relazione con gli altri, mettendo gli ultimi al primo posto, rendendoci figura di Cristo e lasciando che Cristo abiti in noi. È così che la notte oscura del mondo diventa finalmente una santa notte. Natale non è più un evento del passato, ma un modo nuovo di vivere.

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Con affetto


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