
Ti vuoi presentare, Marilisa?
Nata nel 1950. Ho frequentato volentieri la scuola, materna ed elementari a Monte di Malo e poi le medie a Schio e a Vicenza all’Istituto Magistrale. Una vita segnata dall’interesse per lo studio, l’educazione e nello stesso tempo segnata da una salute fragile con periodi di malattia importanti che hanno creato notevoli difficoltà e comunque superati con una volontà forte e decisa nonostante tutto. Finito il corso di studi, dopo un breve periodo di supplenze da insegnante elementare, impiegata successivamente alle poste. Sposata felicemente e madre di 3 figli.
Quali sono le cose a cui tieni di più?
La famiglia, sempre aperta agli altri. L’approfondimento della fede cristiana, delle tematiche che riguardano la conoscenza personale e per la comprensione delle persone, gli aspetti educativi e sociali. L’educazione e la cura, il bene delle persone. Parlando di passioni, potendolo fare, mi piacciono i lavori manuali creativi.

Qual è stata la tua esperienza con il volontariato?
Fin da giovanissima mi sono impegnata nell’associazionismo, e per parecchi anni con l’Azione Cattolica a vari livelli e questa è stata occasione di approfondimento e di relazioni. Queste esperienze mi hanno maturata una sensibilità e una decisione di intraprendere un impegno più chiaro per persone in stato di bisogno in modo organizzato anche con la collaborazione e formazione della Caritas.
Oggi continuo a Monte di Malo l’attività di volontariato puro con una Odv che significa organizzazione di volontariato dal nome emblematico: Solidarietà e Speranza Odv.
Un progetto speciale a cui stai lavorando?
Insieme ad altri, accompagnamento di persone che fanno fatica in vista di miglioramenti e autonomie personali.
Marilisa, prova a sintetizzare in una frase l’essere volontario oggi, che cosa diresti?
Condividere, mettersi a fianco e godere quando le persone trovano risposte adeguate ai loro bisogni.
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Un abbraccio
a cura di Gianni Faccin
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