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Conversazione con Beatrice Bertoli che da diversi anni collabora con la nostra associazione

A cura di Gianni Faccin

Beatrice, in questo numero tocca a te presentarti …

Ho 41 anni, sono originaria di Arsiero e abito a Poleo di Schio da cinque anni. Credo che per presentarmi non basterebbe un libro, alcune volte sono un mistero anche per me stessa, altre mi conosco benissimo.

Sono una persona molto creativa, mi piace dipingere, scrivere, leggere, passeggiare all’aperto e … mangiare bene. Infatti è mia consuetudine incontrare amici e mangiare assieme, è un bel modo di condividere. Penso spesso all’estate e al mare, immaginando di trovarmi là. È in questo modo che trovo me stessa, sento pace dentro e provo gioia immensa.

Chi mi conosce mi dice spesso che sono all’antica perché amo cose che mi appassionano ma che sono superate, come per esempio la “corrispondenza di penna” che io intrattengo con alcune persone, come si direbbe oggi, da remoto.

Interessante questa cosa, spiegati meglio!

Si tratta di scriversi più volte al mese usando modalità di un tempo ossia carta, penna e servizio postale. In questo momento io e una mia coetanea che abita fuori regione ci scriviamo almeno tre volte al mese. Per entrambe è come tenere un diario intimo in reciprocità. Ti assicuro che è una bella esperienza. E fa sentire molto bene. Beh è una dimensione che va a fasi alterne, c’è la fiducia per chi mi circonda, che mi porta ad aprirmi e ad essere solare, e c’è quella diffidenza di fondo che permane e su cui voglio lavorare, che mi allontana magari da esperienze interessanti.

Beatrice, quali sono le tue principali passioni?

Innanzitutto come già accennato la pittura, in particolare ad olio. Pitturare è per me esaltante, quando mi ci metto sento di dare tutta me stessa, anima e corpo. Al punto da sentirmi poi esausta. Poi lo scrivere e il pattinaggio in linea. Ah, dimenticavo. amo viaggiare.

Un tuo sogno?

Desidero diventare finalmente counsellor. Sto seguendo da anni questo percorso di crescita, non tanto per ottenere il diploma, quanto per riuscire ad essere d’aiuto agli altri, posto che tutto questo sarà un forte aiuto a me stessa. Fare questa esperienza è un cammino che non ha mai fine, essendo un arricchimento continuo.

Ma non è la stessa cosa nel volontariato? Come vivi il volontariato?

A Poleo quando mi ci sono trasferita, ho avuto la fortuna di incontrare l’associazione Gsm San Giorgio, che mi ha accolta e sostenuta nella pratica di “counsellor in formazione”. In tal modo ho potuto anticipare un’attività che mi richiedeva la mia scuola di counselling. La miscela fatta di esperienza nel volontariato e del contestuale studio di materie umanistiche previste dalla mia scuola, mi ha spinto oltre e su una strada inaspettata di continua crescita personale. Consiglierei a tutti questo percorso. In questi tempi sto mettendomi stabilmente a disposizione del bellissimo gruppo di volontari che compongono il “progetto DIMMItiASCOLTO” e faccio attivamente parte del direttivo della San Giorgio.

Counselling, è una parola forse non ben conosciuta, la puoi definire in breve?

Il counselling è una relazione d’ aiuto, nella quale “tu sei l’altro”,empaticamente lo ascolti e ti metti nei suoi panni. Penso che oggi, con la psicologia che va nella direzione della scienza, rischiando di non ascoltare l’anima, anche il lavoro del counsellor rischia di diventare un lavoro sterile. Invece l’anima deve restare al centro, in modo il dialogo tra counsellor e interlocutore, si trasformi in incontro di anime. È questo che conta veramente. Crescere poi è fondamentale e riguarda entrambe le figure. La persona che chiede aiuto può maturare le scelte per seguire nuove strade di vita. Un counsellor con alle spalle molta esperienza può così essere mentore e, contemporaneamente, una guida nelle scelte delle persone.

Bene Beatrice, per finire indicaci una tua frase che racchiuda il senso di fare volontariato oggi

Il volontariato è stile di vita. Vivere il volontariato ti fa capire di non essere al centro del mondo. Ti fa crescere, ti apre la mente e, praticato consapevolmente, ti dona equilibrio.

Desidero diventare finalmente counsellor, non tanto per il diploma, quanto per riuscire ad essere d’aiuto agli altri.

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Con affetto