UN LIBRO PER L'ESTATE

Spunti da Le persone normali non hanno fantasia di Renato Bertoldo – Ed. Menin
a cura di Gianni Faccin per Librarsi Liberi
Estate voglia di leggerezza. E anche una lettura ci può aiutare a trovarla. È il caso di questo libro, che la nostra libroteca-rivisteria Librarsi Liberi ci propone tra i tanti titoli presenti o segnalati. Tra l’altro, Bertoldo è un autore locale, molto conosciuto a Schio e recentemente scomparso.
Mi piace collegare questo titolo al recente recensito L’asino mancino di Paolo Vittoria, in cui la fantasia che risulta essere ben presente si scatena come protagonista portatrice di un valore imprescindibile.
Ho riletto questo libro, assai autobiografico, perché mi tocca in due ricordi molto particolari.
Il primo è derivato giacché riguarda un caro amico, ed è il desiderio e la ricerca di avventure sempre nuove e di costante “monelleria”, atteggiamenti oggi divenuti meno evidenti ma pur sempre pieni di giocosità, vissuti un tempo, come da i suoi stessi costanti racconti, dal nostro Giorgio Santacaterina, ancor oggi voglioso di scherzi, giochi e spiritosaggini. Sono questi atteggiamenti che accompagnano quasi ossessivamente gli oltre quaranta racconti del libro di Bertoldo.
Il secondo è mio personale. Anche io ho frequentato come l’autore e i suoi amici l’Istituto Salesiano durante i cinque anni delle scuole elementari, correvano gli anni 1962 – 1967. Tanti dei casi, delle situazioni e dei personaggi descritti nel libro li ho ben presenti, come di sicuro capiterà a chiunque abbia calcato il territorio salesiano in quegli anni.
Sono sì scherzi, provocazioni, eccessi, furfanterie, avventure anche rischiose, insomma storie decisamente divertenti e gustose, qualche volta spiazzanti nella loro crudele realtà, ma sono tutte vicende di vita quotidiana assolutamente memorabili.
La fantasia era alla base delle iniziative che di volta in volta venivano organizzate da Toldo (diminutivo di Bertoldo per gli amici, un po’ come Santa è diminutivo del nostro Giorgio) e dai suoi amici “collaboratori”.
Purtroppo per me, io non ho potuto conoscere Renato Bertoldo, ma quanto ha raccontato mi ha fatto andare indietro nel tempo permettendomi sì di divertirmi nel ricordo, ma anche di conoscermi meglio rivedendo mentalmente tante situazioni vissute personalmente, viste e toccate con mano.
Ecco due brevi spunti tratti dal libro che consiglio caldamente per ricordare, sorridere e rilassarsi.

Prefazione (pag. 5) (da giornalista amico di Toldo)
Tre sono state le cose che hanno contraddistinto la mia adolescenza: l’Oratorio Salesiano, la scoperta del sesso (in proprio) e la premiata ditta “B&B”, ovvero la coppia Bertoldo – Boschetti.
Salesiani e “B&B” sono stati un tutt’uno; la vita all’interno dell’Oratorio era scandita da questi due personaggi, non passava giorno che i nostri prodi (con iniziale minuscola) non ne combinassero qualcuna delle loro. Non voglio anticipare nulla, lo scoprirete pagina dopo pagina. Questa è una raccolta di scherzi, vicende vissute, storie che hanno però dei denominatori comuni: la semplicità, la fantasia e la spontaneità …
Racconto Le paste (pag. 47)
Non ricordo esattamente il periodo, ma ricordo benissimo che all’Oratorio c’era festa grande con spettacolo teatrale, riunione di molti Sacerdoti ed una banda che suonava nel cortile occupando il campo di pallacanestro ed impedendo così a noi giovanotti di poter giocare le nostre solite partite di allenamento. Non avendo nulla da fare, e non sapendo come impiegare il tempo, guardai gli occhi del Bosco (diminutivo di Boschetti) e compresi immediatamente che dovevamo fare un giretto al refettorio …non si poteva mai sapere! L’avvicinamento fu breve e non ostacolato; l’ingresso silenzioso nel locale era cosa provata, riprovata e consolidata e quello che ci apparve davanti, non appena aperta la porta della stanza da pranzo dei Sacerdoti, ci sembrò un miraggio. Le tavole erano già apparecchiate con bottiglie e fiaschi di vino in abbondanza, bottiglie di spumante in fresca, – l’acqua non fu mai notata in quella stanza. – rosette di pane ben disposte davanti ai piatti, diversa quantità e qualità di frutta fresca, noci e pistacchi, formaggi freschi e stravecchi … Notammo però immediatamente la mancanza di qualche cosa; cosa che neppure noi sapevamo individuare con certezza, ma che ci tormentava.
Cosa mai poteva mancare ancora?
La soluzione del nostro problema arrivò quando aprii la dispensa: LE PASTE. Gli occhi luccicavano, un brivido felino ed istantaneo ci percorse dall’alluce per finire all’ultimo nostro capello, le ginocchia si piegarono per vedere meglio, una quantità di paste mai vista, neppure in pasticceria; il paradiso si presentò davanti a noi, le mani incominciarono a trenare e il profumo di dolce – della panna – dello zucchero – del miele – della crema – della vaniglia – della gelatina – della frutta fresca e candita – ci entrò nel cervello e non ci fece più ragionare … In nove secondi si fa il primato del mondo dei cento metri, ma in minor tempo io e il Bosco riempimmo le nostre bocche … Le nostre tasche contenevano cinque o sei bignè e la crema si appiccicò nella fodera, nelle nostre mani si trovavano diversi cannoncini ripieni ….
Racconto L’orto (pag. 43)
Nell’orto dei Salesiani veniva coltivato, con molta cura e pignoleria ogni ben di Dio e naturalmente l’entrata a noi ragazzi era vietata, anzi vietatissima, proibita …
L’addetto alla vigilanza era don Alfredo Brancaleon e ricordo che a questo Sacerdote veniva riconosciuto il massimo rispetto da tutti noi allievi. Era un Sacerdote simbolo e con noi ragazzi si era sempre dimostrato molto comprensivo e paziente.
Ma le nostre fantasie e il nostro spirito d’avventura superavano ogni barriera e pertanto il desiderio di scavalcare le mura per poter assaggiare uva, ciliegie, fragole, fichi, mele e pere, era più forte di noi e doveva essere assecondato. Avevamo anche imparato (durante le Confessioni) che se assaggiavi qualsiasi tipo di frutta, ma non l’uva, il peccato sarebbe stato considerato più lieve; l’uva era considerata un frutto sacro dai Sacerdoti. Alla fine …
Come finirono le storie? Lasciamo la sorpresa ai lettori. Si può prenotare il libro presso Librarsi Liberi (333 401 2669) con telefonata o messaggio whatsApp.


Con il mese di settembre la nostra uscita mensile quale “rubrica letteraria”, solitamente collocata nei fine mese, si arricchirà.
Infatti, non saranno più soltanto recensioni di libri o di riviste, ma offriremo anche interventi, brani e spunti tratti da pezzi giornalistici, da blog o riviste digitali e da social i più diversi, aventi rilevanza e interesse per gli argomenti trattati o per le particolari visioni proposte.
BUONA LETTURA!

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